è iniziata una nuova avventura

L'oratorio della Basilica di Sant'Elena è realtà!

Sono trascorse 48 ore dalla sua apertura con la conferenza stampa e già la direzione è tracciata.

Grazie ad uno sforzo economico e organizzativo la Parrocchia si è dotata del nuovo campo da calcetto, di un teatro bellissimo e funzionale e di un organizzazione già dalle prime battute sicura e lungimirante.

Davide, Responsabile di Radio Sant'Elena, ha evidenziato come i Bambini e i Giovani sono protagonisti insieme ai ricordi di chi è cresciuto giocando al "Ferrini".

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Dal bellissimo articolo che Andrea Matta ha scritto a tal proposito sul blog di Cagliari Globalist riportiamo un estratto

Due le parole chiave della giornata: ristrutturazione e futuro. La prima è stata ripetuta spesso dal parroco che ha ricordato i passaggi salienti tra la richiesta dei fondi alla Regione all'interno del bando per gli oratori e la spesa complessiva che ammonta a oltre 25mila euro "Ancora da pagare", sottolinea Mons. Fadda.
I lavori sono stati eseguiti in due periodi: il primo, iniziato nel novembre del 2011 con la ristrutturazione della muratura esterna; il secondo tre mesi fa con la ristrutturazione del salone, la costruzione del palco e del campetto dal calcio a 5 nel cortile della struttura completata a poche ore dalla partenza del nuovo progetto "La scommessa ha entusiasmato molti parrocchiani. Non puntiamo sulle strutture ma sui ragazzi, uomini del domani". – ha ricordato il parroco – " anche grazie all'impronta positiva lasciata da chi ha partecipato all'attività in questi anni
Tra i giovani che hanno vissuto la struttura al centro della città anche Carlo Melis, ora assessore comunali alla Cultura e Pubblica Istruzione che ha ricordato il suo passato. "Frequentare l'oratorio spinge verso un fattore educativo e di crescita soprattutto nello spirito di accoglienza verso il prossimo.. Da parte dell'amministrazione comunale nessuna promessa sui possibili futuri finanziamenti del Ferrini. 
I lavori di ristrutturazione sono stati seguiti dall'architetto Maria Lucia Floris, presente durante l'incontro, che ha ricordato la volontà dei due giovani vice parroci per il completamento dell'opera cominciata con gli interventi sulla copertura del fabbricato, il risanamento della muratura, la rimozione della vecchia pavimentazione all'interno del salone e il rinforzo delle fondamenta.

Il passato. Gli interventi di Monsignor Antonio Porcu e del professor Ennio Follesa hanno riportato i presenti all'incontro indietro nel tempo quando Quartu era un paese di diciottomila anime. Per Porcu, per quasi cinquantanni parroco di Sant'Elena, i ricordi sono quelli dell'inizio del Ferrini vissuto come centro di aggregazione per tutta la città e un passato fatto di formazione religiosa, culturale e sportiva mentre il professore Follesa ha ricostruito la storia della struttura a partire dalla nascita, datata 1916 grazie a diciotto giovani e due parroci che crearono il Ferrini "con educazione religiosa e morale della gioventù". Tra i primi atti concreti, la realizzazione di una biblioteca circolante in città. Poi gli anni della seconda guerra mondiale, il sequestro della struttura per motivi politici. La rinascita nel 1945 con la creazione delle squadre di calcio e basket, inserite nella polisportiva nata negli anni '60, e del Centro turistico giovanile. Negli anni '80, altri anni floridi tra spettacoli e mostre.

Presente e futuro. La chiusura dell'incontro è stata affidata a Don Davide Collu, 29enne vice parroco di Sant'Elena che insieme al coetaneo Don Andrea Secci sono tra i protagonisti della ripartenza dell'oratorio. Dopo aver ricordato le persone che hanno reso possibile gli interventi strutturali e i tanti parrocchiani che hanno dato una mano concreta in termine di tempo e, alle volte, anche monetaria, ha ricordato l'entusiasmo della comunità parrocchiale e l'equipe formata da dieci giovani che hanno dato vita al nuovo progetto e che, ricorda Collu, "hanno lavorato per il bene degli altri giovani".
Si parte dalla speranza di poter far conoscere Cristo, di riscoprire la fede attraverso l'oratorio e i momenti di incontro e formazione per una chiesa giovane, viva e piena. "Un laboratorio di talenti dove mettere le proprie caratteristiche e il modo di essere unici a disposizione dell'altro per sentirsi valorizzati e protagonisti. Questo" – prosegue il viceparroco "è un progetto parrocchiale a disposizione della città. Stiamo andando avanti da soli, senza l'aiuto dell'amministrazione". Collu ha concluso citando Papa Francesco che, durante la sua visita cagliaritana, ha ricordato ai giovani di non essere cristiani tristi: "L'oratorio rinasce per far si che i ragazzi possano scegliere la loro strada".